giovedì 23 giugno 2011

Firmo e sottoscrivo (o almeno avrei voluto)


Allora, no ricapitolo perché quello che penso di questa storia sta scritto qui, qui e qui.
Anche in altri post ma giusto accenni.
Comunque, fatevi un'idea leggendoli, ma credo vi basterà anche quello che segue.

Mi fate schifo, semplicemente schifo.

Senza volersi per forza soffermare su come spacciate la solidarietà (intesa come accordo, non come poi è stata usata.. quello è un altro paio di maniche) come qualcosa che tutti abbiamo firmato, quando in realtà non siamo nemmeno stati interpellati. Posso capire noi, non-iscritti e lontani dalle vostre sigle ammucchia e raspa, ma addirittura i semper fidelis, coloro i quali ancora pendono dalle vostre labbra, addirittura loro siete riusciti a tenere all'oscuro.
Insomma, voi sparite dopo aver firmato un accordo che di fatto prendeva il nostro contratto e lo buttava in pasto all'azienda, come Redhead in "The Snatch" dava in pasto ai maiali i pezzi dei suoi avversari. Poi tornate giusto in tempo di crisi, tranne alcuni sprazzi di vertenze e diffide perché in un posto dove si lavora con LE PAROLE, voi non volete che tra i tanti aspetti:

- tempi di chiamata
- livelli di servizio
- rapporto chiamate offerte/prese
- abbandonate entro i 20, 40, 60 secondi

(e tanti tanti altri obiettivi che, a mio parere, dovrebbero essere i primi a dover essere limati e limitati) insomma voi non volete che vengano principalmente giudicate proprio LE PAROLE. La base del nostro lavoro. La qualità, per fortuna e purtroppo, sta cominciando ad essere importante per questo lavoro. Sicuramente molto più di prima.
E' come se in una catena di montaggio di auto non si montasse il parabrezza perché antiestetico.
Magari hai una macchina da paura, rapporti perfetti su tutta la linea, ma al primo sasso dal cavalcavia ti ritrovi la testa esplosa dentro tutta la macchina come Marvin in "Pulp Ficition" senza nemmeno aver sentito il crash del parabrezza. Non è bello.

Dopo questo paragone che anche io devo ancora capire, mi riprendo.
E come faccio?
Non ho la videocamera.



In pratica, dopo tutte 'ste manfrine e grasse risate (ultima la diffida ad una persona straordinaria che ha una sola colpa: aver diffuso una notizia), poco tempo fa siete passati con un foglio, agitandolo come se fosse il libro postumo di Taricone, chiedendoci di firmarlo.
"Firmarlo per fare cosa?", vi chiederete voi piccoli curiosoni.
Adesso aspettate Lillini cari, era solo l'abbrivo.
Firmarlo per vedere quanti eravamo a chiedere un coinvolgimento (vedi referendum) nell'eventuale firma di un qualunque eventuale accordo.
Il tutto in una comoda confezione democratica.
Io ovviamente ho firmato. Per vedere come andava. Come quando ti vai a vedere l'ultima commedia con Owen Wilson sperando nella chicca, mentre in realtà sai che sarà la solita cagata.
Bene, oggi esce LA notizia, quello che tutti aspettavamo.
E, indovinate un po', Lillini cari?
Noi firmatari di tale richiesta di "referndum"..
(rullo di tamburi)
..NON ABBIAMO FIRMATO UN CAZZO!!!!!
Eccola, apri la confezione democratica. Oggi, pagandola doppia, ci trovi due volte un cazzo di niente!!
Continuate a seguire un sindacalista che il giorno prima ringhia contro un suo "compagno" di un'altra sigla, ed il giorno dopo gli fa eco e coro in un'assemblea.
Scegliete di pendere dalle labbra da gente che punta il dito con chi vi vuole mettere contro, campagna vs campagna, e poi sono i primi a pisciare benzina sulle scintille che loro stessi creano, tra compagni di postazione.
Via, andate, marciate, ascoltate adesso i proclami che faranno. Urlate alle loro incitazioni di continuare la lotta, ai loro elenchi di cose cha hanno provato a fare per impedire l'accordo senza le nostre firme.
Posso immaginarmene un paio:

- siamo stati lì tutto il tempo a suonare padelle contro mestoli, mentre ministero e azienda parlavano. Ma sembravamo non disturbarli;
- abbiamo provato a darci fuoco, ma a quanto pare l'acqua non è un buon combustibile;
- abbiamo iniziato lo sciopero della fame, ma l'abbiamo interrotto quando Sacconi ha fatto entrare aragoste e champagne, per brindare a un incontro
- abbiamo sbagliato ministero.

Per carità, l'azienda ha fatto il suo sporco lavoro.
Con una differenza: per quanto crudele, pesante e pressante sia stato il comportamento dell'azienda in questi mesi, non è mai stato falso, mascherato.
L'azienda ha fatto i suoi interessi, magari facendo partecipare qualche altro "compagno".
Ma li ha fatti a cielo aperto (a parte qualche momento di totale follia).
Voi, invece, avete illuso la massa.

Io, per fortuna, in qualche cosa dalla massa mi distinguo.
Non vedo l'ora d'incrociare il vostro sguardo, alla prossima assemblea.
Sarò lì, silenzioso e serafico come un gatto nero.

Vergogna.

martedì 21 giugno 2011

C'è Della Musica Nell'aria..

..ottima musica, in ottima compagnia.



24 Giugno, Pino Daniele&Eric Clapton, Stadio a Cava de' Tirreni



8 Luglio, Jovanotti, Stadio Olimpico



3 Settembre, Arctic Monkeys, Arena Parco Nord di Bologna


Basta ma non avanza.
Ancora concerti.
Ancora.

venerdì 17 giugno 2011

Senza Titolo

Senza Post.


..proprio.

Alla fine il problema è uno solo: l'intelligenza, troppo spesso, paga contro la furbizia.
E non parlo di un'intelligenza superiore. Parlo di una media, culturalmente autodidatta intelligenza, mai stato studente provetto.
Il furbo, al contrario, è solo furbo. Magari è anche laureato in puppalologìa, ma è solo furbo.
E l'intelligente si trova lì a dover giustificare, con il furbo sopra, a cantar vittoria e a tendere una mano falsa come il profilo di Dante su una banconota da 5 sterline.
E quindi sembra quasi di ricominciare con la morte nel cuore.
Il sapore di una sconfitta giusta è amaro.
Il sapore di una sconfitta dubbia è amaro.
Ma mischiato con la merda.
Perché sai che comunque un po' è colpa tua: l'irruenza nelle risposte dopo troppe incazzature non sfogate, anarchico rispetto per alcune regole aziendali.. cose così. Sai che potevi evitare alcune cose, ma non l'hai voluto fare comunque.
Sai anche che è colpa tua non riuscire ad essere incisivo sull'immediato, in una risposta. Non essere S.M.A.R.T. sul momento. Perché di cazzate ne son volate, ma no hai saputo controbattere.
E ti ritrovi qui, di nuovo, perfido burattinaio di te stesso, in un teatrino che sta per chiudere le tende. Ma che ancora tutti vogliamo tenere aperto per un bis. Per noi, ancora un po'. Perché nonostante tutto ci teniamo, magari non tutti tutti.
Ma siano comunque un po'.

Per il resto, tutto bene, grazie.
Diciamo che LondonSick si, però..
..però un paio di motivi ce li ho per restare ancora un altro po'.
Oh, se ce li ho.
Fuck.
Yeah.

Fuck Yeah.

venerdì 10 giugno 2011

Karma, E Sangue Freddo

"Sai che c'è? Che a volte vorrei tanto che il tempo si fermasse qui, ora, in questo momento."
Questa frase l'ha appena detta il mio cervello. Ogni riferimento a fatti e/o persone è puramente casuale.


[di seguito immagini trovate digitando "karma" su google]





Sembra ieri che all'aeroporto di Heatrow incrociavo Paolo "fascistadelcazzo" Di Canio, non sapendo che era lì perché cacciato dallo sponsor della squadra che avrebbe dovuto allenare. Indovinate perché?
Perché è un fascistadelcazzo!!
Ironia della sorte.
Insomma sembra ieri e invece era quasi un mese fa: dal Venerdì dove a quanto pare per l'ennesima volta ho parlato in qualche lingua morta mentre spiegavo le ragioni del perché ero leggermente spaventato dal partire per tornare e fare una cosa che non mi sentivo di fare ma ok, ci sto e alla fine cazzo bell'esperienza, passando per il Sabato della festa dell'anno, che con soli 10€ ci ha offerto: bei galloni di alcool, bagni chimici, gruppo live perfetto per un pogo non proprio lucido e (probabilmente) per incrinarsi una costola, bagno in piscina notturno volontario, bagno in piscina notturno non proprio volontario visto che insieme a me sono finiti cellulare-portafogli-macchinetta ma non ci è finita quella stronza di mezzo metro che si era aggrappata a me per -ironia della sorte- non cadere in piscina (missione compiuta, nana), sbronze nudità esposte di fronte all'amico che tenta di rivestirti (grazie Mangust) con asciugata pelvica con il phon inclusa, discorsi cancellati tre passi dopo, piccoli graffi sulle gambe che dio solo sa come sono comparsi per ritrovarsi a Domenica.
Si parte.
Wembley.
(chi deve sapere come sono stato durante quella settimana, lo sa già. è una cosa quasi personale quanto son stato bene. ma questo sarà un altro discorso.)
Si torna a Roma.
(vedi sopra. più o meno.)
Ed ora son qui, con la voglia di starci ma aspettando di partire.
Aspetto perché qui le cose si fanno serie, qui ormai è un inferno, qui fa rima con T*.
(l'asterisco è un'altra lettera dell'alfabeto. azzardate.)
Qui non si capisce a chi dar retta, perché nessuno parla.
Semplice.
Gli aizzatori del popolo si scagliano contro una sparuta comunità invece di provare a prendersi cura dell'intera collettività.
Mentre i regnanti regnano, come se nulla fosse, come se non si navigasse a vista da mesi, ormai. Coraggiosi mozzi in mezzo alle tempeste comportamentali dei nostri capitani.
Una cosa è certa: saremo noi ad affondare con la nave, a testa alta.
Non voi.

Ma mentre spero in cattiverie altrui per sfogar le mie, qualcosa al nostro (esteticamente santo ma nel profondo in realtà demone incapace) Jacopo nel giro di un paio d'ore torna indietro: subito dopo aver capito di non aver capito perché il suo cazzo di Bancomat delle poste ha deciso di non riconoscere il suo PIN (se è colpa della nana, la vado a cercare), e non è per i problemi tecnici ne per superamento dei tentativi ne perché è clonata,
[E' successo. Period.]
un piccione che probabilmente aveva appena finito di mangiare i rimasugli di uno yogurt della Marcuzzi ha deciso di rilasciare gli effetti del simpatico fermento lattico o che cazzo è sulla mia testa.

(Diciamo che ha fatto scopa.)

Ma non finisce qui.
Ditus in fundo, nel senso che per premere il pulsante già debole dell'ascensore a lavoro tale simpatico tondino ha deciso di cedere ma giusto per il tempo di farmi spaventare, ritrarre il dito ed è lì che è ritornato indietro a molla e facendo da morsa mi ha portato via un bel pezzettino di indice della mano.
Destra.
Così, al momento, ho due dita rovinate della stessa mano.
Per due momenti del coglione.

Ma va bene così.
Perché se ora mi chiedi se sto bene negli orti, ti rispondo: si.


[ps: angolo mi vanto. Hanno pubblicato una mia battuta sul nuovo libro di Spinoza. Ma non l'ho capita.]