domenica 11 settembre 2011

Norway Road Trippin' - Ultimo Quarto - Di Copenaghen, Scelte E Fette Di Torta

Qualcosa all'orizzonte.


Copenaghen.
Quanto ti costerebbe mollare tutto? Cosa ci perderesti, e quanto invece potresti guadagnarci nel dare un abbraccio sincero a quelle poche persone che hanno contato qualcosa nella tua vita e dir loro arrivederci?
Non lo so, ma ci penso, e tanto.
Ore passate a viaggiare, a guardare fuori da un finestrino ti costringono a pensare.
Anche se non vuoi.
Pensi a tante cose, a quanto ti è costato fare alcune scelte in passato, a cosa hai perso e a quanto poco hai guadagnato.
La tua è una vita di facciata, e lo sai. Stai bene perché ti sta bene.
Hai amato con tutto te stesso, hai dato tanto, spesso ricevendo altrettanto, hai persone che ti vogliono bene ed una famiglia che c'è, anche se non c'è.
Ma comunque fingi, comunque non stai bene.
Eternamente insoddisfatto.
Non l'ho mai letto, ma c'è chi mi paragona sempre a "Il giovane Holden".
Ho il cuore sempre pieno, ma al momento sbagliato, con le persone sbagliate, nel posto sbagliato.
Punto.
Ma se ci fosse quel pulsante reset, quel grosso pulsante rosso protetto da una piccola teca di vetro, magari con dei pulsanti che ti permetterebbero anche di scegliere la data.. lo premeresti? Cancelleresti davvero, non so, 4 anni della tua vita per aggrapparti a quello che hai perso e che non sai cosa, come sarebbe stato?
È difficile come scelta, vero?
Siete soddisfatti della vostra vita? Le scelte che avete fatto, dal prendere quel filone in più dal fornaio l'altro giorno che se adesso lo tirate a terra arrivate in Cina, fino allo sposarvi.. vi hanno soddisfatto?
Ma questo è solo uno stupido gioco per farvi dire a voi cosa non va, mentre io mi dileguo. La mossa Kansas City.
Io sono contento a tratti. La felicità mi annoia. La felicità in sè è noiosa: tutti quegli abbracci, quei sorrisi, quel conto in banca sempre paro, quei vasi in balcone sempre curato, l'aperitivo assicurato due volte a settimana e la corsetta a Villa Pamphili. Ma davvero vi basta tutto questo?
Io ora ho circa cinquecento euro di buffi con i miei amici per questa vacanza che -ehi!!- non è ancora finita, non ho un lavoro e l'unica proposta che mi è arrivata è di tornare in cuffia in un altra fossa dei leoni (no grazie), ogni canzone che il mio iPod passa sembra ricordarmi che ogni schiaffo preso è stato meritato e dovuto, non scriverò mai nulla che possa passare sotto la forma di un libro, cerco sempre di ributtarmi in qualcosa che è stato e che non potrà mai più essere, ed ho una tremenda, terribile, fottutissima paura di dare un abbraccio sincero a quelle poche persone che hanno contato qualcosa nella mia vita e dir loro arrivederci.
Ma adesso mi son fermato, e penso che a casa mi aspetta un persona speciale, qualcuno che le mie fobie, paure, ansie e voglia di solitudine le accetta. Ed io ancora non me ne rendo conto, perché non sono abituato ad una persona che ti dice "fai ciò che vuoi" sapendo che hai bisogno di stare una sera da solo. Una persona che mi vuole un bene tanto, ed io di contro.
Che sa quanto sia difficile per me, ora, dare. E che lo accetta.
Ed io nemmeno mi rendo conto di quanto questo sia straordinariamente bello.
So che non devo tirare troppo la corda ma so che posso chiedere, senza dover dare. Ho qualcuno, accanto a me, che mi accetta per quello che sono, e non solo per quello che sembro o sono sembrato.
Che a sbagliare son bravi tutti, ma a capire le persone ci riescono in pochi.
E magari, dietro a messaggi frettolosi, strade sfocate fuori da un finestrino, lacrime solitarie e scienziati che vogliono ricominciare dall'inizio, dietro a tutte queste e mille altre cose, magari una fetta di felicità la trovo tagliata pure per me.

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