giovedì 19 maggio 2011

The Story So Far



Sometimes is better not to think.
Sometimes is better to enjoy the quite around you, and not to think about the mess inside.
I guess I have to to think I'm lucky, and of course I am.
Today I have a little talk with a girl that works in the office where I'm following the training here in Wembley: she had bad experiences in her life, problems that never depended by her behoaviour, by her actions. But she's happy, she's quite, and she was wondering why we Italians has to be so sad or shy about our life, why we never "look the brighter side of the life", quoting the Pythons.
And she's fuckin' right.
I'm trying to think about me, not what happens around me, 'cause is really a shit.
And I know I shouldn't have nothing to complaint about: I've a house, a job, a lot friends that I know I can trust on, a family who loves me, hobbies.
But still I think about something's missing in my life, soemthing that I really don't know.
Maybe is love.
I'm quite sure it is.
I still wonder about a girl that does not even exists, someone around the world that is not in London, in Rome.
Someone that I'm sure is the missing piece of my puzzle-life, but still she's not falling next to me.
Maybe it's you, reading my first (and maybe last) english pubblication.
Maybe we've chatted since few minutes ago, and we don't know.
Maybe I left you years ago, maybe you're in the room next to mine.

But I still breath, still walk, still look at this wonder-fuckin'-world.
I love to blame myself, you all should know.
And doing it in English make all this stuff more phylosophical, intresting.
Mine.

Hope you've liked it.
I did, and this is all that matters to me.

Fuck you.

martedì 17 maggio 2011

London's Dream Is Building Up, Building Up, Building Up..

Ogni giorno a Londra passano milioni di persone diverse: alti, bassi, bianchi&colorati, belli, brutti, con la pancia piena di birra od asciutta per le corse ad Hyde Park, con l'iPad e le cuffie della Bose gigantesche, con una macchinetta fotografica in una mano ed il caffè di Starbucks nell'altra, poliziotti che girano silenziosi e gruppi di collegiali che strillano come maiali sgozzati.
Da ieri, in giro per Londra, ci sono anche io
 Non fisso (ma questo è il sogno che Londra sta costruendo per me), ma ci sono anche io. E credo di piacerle, a 'sta City: vuoi che è giovane (tanto), vuoi che è dinamica, vuoi che non vuoi, ma a me Londra piace. E sto qui da poco più di 24 ore, e la City, quella vera, l'ho vista quasi correndo al volo stasera. Ma lo scoiattolo e gli aironi (almeno credo ,fossero aironi) a Regent's Park, l'Apple Store, Piccadilly con i sui schermi enormi, i pub pieni alle 7(pm) con avvocati in cravatta dalle guance rosse che si pisciano sotto dalle risate per strada, la gente che continua a chiedermi informazioni (o sono tutti di altre città, oppure ho la faccia da inglese, ma non credo), 'ste cazzo di monete che pure se dovessi rimanere qui da oggi non capirò mai i tagli e le forme associate, Darwin che mi guarda dalla banconota da 10 sterle, l'ufficio dove sto seguendo il corso stracolmo di gente bella dentro (Gabriela dove sei?), il tavolo da biliardo rosso in sala relax con annesse macchinette del caffè GRATIS, il pub dove entri e sembra sia la centesima volta che ordini una Foster's da abbinare ad un piatto di carne con patate che se fossero state cotte nel culo del diavolo sarebbero comunque bruciate di meno (mi sono spellato il palato. Mai successo.), le frasi troppo veloci che non capisci proprio ed alla fine ti parlano come parla Forrest Gump mentre tu SEI Forrest Gump, il pischello di colore che ti passa il pallone mentre passi sotto lo stadio di Wembley e ti chiede da accendere e poi ti guarda lo svuotino di Samson che stai fumando ed esclama "Is that weed?", le salse, le ragazze (giuro: non mi sono eccessivamente innamorato. Non perché siano brutte, ma perché se dovessi trovare il coraggio qui sto e qui rimango: love is bad.), il trio basso-chitarra-batteria in mezzo a Regent's Street che suona "Cocaine" e "I shot the sheriff" così, senza voce ne leader, la severità delle regole e la serietà con cui vengono seguite (provate ad entrare senza biglietto sul bus), la puntualità "inglese" eccessiva ma non fastidiosa, i mille supermarket indiani che a volte sembra di stare a Bombay se fosse continuata la storia delle colonie, afroamericani teletrasportati direttamente dal Queens ma con accento absolutely british, e musica e colori e verde e ragazze e negozi e tranquillità.
Ecco, tranquillità, intesa come integrazione. London suits to me. Perfectly.

Chissà.
Se Gabriela è chi dico io, sò cazzi amari pe tutti. Che alla fine, love is bad, but is also so sweet.

[PS: visto che una nana atomica Sabato sera ha deciso di trasformarmi nel suo unico modo di evitare un tuffo in piscina -EPIC FAIL-, non ho più (oltre al cellulare) la macchinetta fotografica. Quindi sto facendo foto col cellulare che Saint Iannon mi ha prestato. Che però non riesco a connettere in bluetooth. Il destino vuole ch'io ci torni, qui. Quindi beccatevi una foto che nulla c'entra con quanto sopra (o quasi), ma che mi piace. Kiss kiss, Ringo.]

Stè, se mai leggerai, t'incarichi tu di preparare
delle stampe per magliette?

sabato 14 maggio 2011

Flyin' Post



Domani parto una settimana. Vado dalle parti di Londra. "Sì a Londra! Sapete? Té, nebbia, Big Ben, cibo di merda, tempo peggio, Mary scassa palle Poppins... Londra!".
Incredibile come si svolti così, all'improvviso.
Ma, mi raccomando, prima il lavoro, poi il resto. E' una cosa molto importante che spero aiuti davvero i ragazzi che lavorano con me. No joke.

Spero di riuscire ad aggiornare un po' il blog anche da lì, tra una birra ed una maglietta, tra un training ed una muchacha.

Baci, fate i bravi, e non ve scannate.

giovedì 12 maggio 2011

Racconto (o parabola a seconda di quella che la vogliamo considerare)



E venne il giorno, nel villaggio di Troppe Parole.
Il giorno in cui venne la telecamera, il DIO telecamera.
E gli Apostoli si riunirono circondati dai loro proseliti, si misero di fronte cercando di non guardarla negli occhi, provando solo a parlar male di Giuda ed a puntare il dito.
"E' lui, lui ci ha traditi, lui ed i suoi compagni ci hanno pugnalato alle spalle!! Hanno scelto un messia straniero, che per pochi dinari proferisce lo stesso verbo del nostro!! E questo solo perché la legge divina lo permette!!"
E colui che loro chiamavano Giuda provò a difendersi, ma lui era lì solo per portare la parola di coloro che venivano additati tutti come traditori, dal più alto sacerdote agli ultimi frati che erano accusati di tradimento solo perché non erano d'accordo con gli Apostoli stessi.
"Non è così!! Non è vero! State mistificando il sacro verbo, bugiardi!!"
Era alle strette, il povero Giuda: il suo povero servo provava a suggerire parole e numeri che potessero tirarlo fuori dalla pozza satanica di zolfo in cui stava affogando, ma a nulla serviva. Il tipico caso in cui conta la quantità, non la qualità.
Non che fra gli Apostoli non ci fosse qualcuno dotato di raziocinio, anzi. Il problema è che poca voce veniva data loro, mentre chi inveiva contro i falsi i miti era ascoltato, spalleggiato, aiutato.
"Voi avete deciso di seguire un messia che non ha mai calpestato la nostra terra, che preferisce altri lidi piuttosto che star qui tra di noi. E solo perché la legge divina lo permette!"
Molte persone senza dio si erano radunate intorno, alla ricerca di una parola che facesse pendere il loro ago inmezzista da una delle due parti. Alcuni scelsero gli Apostoli, pochi il Giuda. Tra di loro c'era il povero Giacobbe, uno strillone del villaggio che provava a regalare copie del suo diario di viaggio, e che qualcuno aveva preso volentieri in passato. Giacobbe era visto male, a volte, dagli Apostoli ed i loro proseliti, poiché in passato aveva lavorato per il banco di mele già mozzicate, che era il più ricco di clienti e con frutti di qualità. E gli Apostoli odiavano chi più di loro era ricco di spirito e tenacia, ma soprattutto perché le mele erano davvero della migliore qualità. E loro la odiavano, la qualità. Preferivano la quantità, sembrava. Allo stesso tempo, però, Giacobbe non era nemmeno dalla parte di Giuda e di molti della sua compagnia, che erano coloro i quali ricevevano i soldi da tutti i proprietari dei banchi al mercato, poiché loro stessi erano spesso avari e poco parlavano con gli affittuari.
Il piccolo Giacobbe era quindi lì, a metà strada, uno dei tanti inmezzisti che invano cercavano di capire chi, o cosa, seguire.
E fu in quel momento che i suoi pensieri divennero prima sospiri, poi parole soffocate che pian piano divennero frasi, ed infine parlò davvero:
"Amici, fratelli. State perdendo tutti la retta via. Giuda: perché negare? Perché non ammettere candidamente il tradimento, e da qui partire verso un dialogo, uno scambio di opinioni? E' la via più difficile, lo so, ma quella più costruttiva. Cerca di avvicinarti a loro, non di scostarti.
E voi, miei cari Apostoli..




..ma perchè cazzo non la smettete, per l'ennesima fottuta cazzo di volta, di ripetere sempre (SEMPRE SEMPRE SEMPRE) le stesse dannatissime cose? Perché mai sparite quando Giuda ed i suoi compagni vi offrono di pregare al posto nostro, vi servono la possibilità di trarci d'impaccio e voi la sprecate, e tornate poi con i vostri stramaledetti Vangeli di questa minchia che il vostro "Internet" vi ha dato? Anziché prenderci per il nostro Santo Culo, chi cazzo v'impedisce di venire a noi, ed a noi parlare? Siamo sempre stati qui, mentre voi vagavate in giro con la scusa dei vostri impegni religiosi, o con quella dell'eccessiva stanchezza dovuta a miracoli che NON fate? Ora che il dio telecamera è qui, pronto a raccogliere le vostre preghiere per diffonderle in tutto il paese, voi vi accapigliate, vi scontrate, urlate, deridete (ancora). E (ancora) non lasciate la parola a chi, nel villaggio di Troppe Parole, di cose da dire ne ha, a discapito di entrambe le parti. (ancora) non capite che chi prova a venirvi contro, non è perché siaateo, o (PEGGIO!!) compagno massonico dei proprietari del mercato, ma solo perché lui/lei nel mercato ci lavora, tutti i giorni, dal proprietario del banco a allo sgaloppino. Tutti quanti siamo qui per far si che il Messia rimanga per sempre nel nostro villaggio, e tutti quanti abbiamo diverse opinioni diverse a riguarda.
Sappiate solo di avere perso l'occasione di far capire a tutti il nostro disagio, perché il verbo che si diffonderà verrà mistificato, stravolto, ed assomiglieremo solo a quelle centinaia di villaggi nei quali litigano tra di loro, senza volersi capire.
Ed in quei villaggi, ricordiamolo, il Messia non è mai tornato."


Ora, mentre scrivo, centinaia di persone si stanno facendo la stessa mia domanda, almeno credo: la giornata di oggi, non assomiglia tanto ad un enorme boomerang che con foga altri hanno lanciato, ma che con altrettanta foga ci tornerà dritto nel culo?

martedì 10 maggio 2011

Avete presente il monologo di Trainspotting?



Si, quello in cui "scegliete una vita..." e bla bla?
Ecco, a parte l'ultima parte sull'eroina, come non essere d'accordo?
Come posso non dirvi: voi scegliete il cazzo che vi pare?

Scegliete di andare ai centri commerciali a fare "una passeggiata" mentre fuori c'è il sole, fate fermare quel puttanone di vostra moglie davanti alla vetrina del negozio di animali per decidere se per la borsa per mettere dentro quel topo chiamato chihuahua è meglio il viola Lady Gaga o il rosa Justin Bieber. Girate come diversamente vivi a cercare la tuta acetata del Portsmouth per i vostri gemellini, che grazie al vostro amore ed alle vostre attenzioni, l'unica voce che ci sarà sul loro curriculum standard europeo preparato dallo zio "che ha fatto le magistrali" per farsi assumere al McDonald's sarà:

- topi d'appartamento con mansione di violenza fisica contro eventuali inquilini anziani addormentati, occasionale coprofagia canina se presente nella casa ed alto elevato d'interazione con la Polizia di Stato.
Per referenze: Casa Circondariale di Regina Coeli.

Scegliete di farvi i capelli col crestino e simboli para-esoterici fatti col rasoio sulle tempie, fatevi tatuare sul braccio, in latino, il nome della prima donna che vi ha fatto un pompino e che avete accannato appena finì d'ingoiare, e sul collo la data di nascita di Totti in numeri romani. Continuate a sputare ogni tredici fottuti cazzo di secondi mentre aspettate il treno: dio non voglia vi aumenti improvvisamente la salivazione mentre siete in carrozza. Continuate a far suonare l'ultimo singolo di David Guetta feat. McStaCeppa a mille da quei cazzo di cellulari di merda: spero che un giorno, mentre siete in cinque/sei a fare i coatti a Testaccio, possiate incontrare Radio Raheem di "Do The Right Thing" in un momento davvero sbagliato, per voi che lo chiamate "Ehi biccola scimmia dudda sola!!" e per lui che proprio quel giorno ha deciso di sopportare tutti gli insulti razzisti che l'immaginAriano possa concepire, tranne "Ehi biccola scimmia dudda sola!!". E che dallo stereo possano uscire solo schegge dei vostri denti e le note di Fight The Power.

Scegliete di tradire vostra moglie, la vostra ragazza, la vostra convivente con la prima che ve la fa annusare, solo per infilargli il cazzo tra le gambe e poi giustificarsi dietro le colpe degli altri, puntando il dito e scuotendolo. Erigetevi a paladini della giustizia, a grandi pulitori delle altrui anime, innalzatevi fino al livello di un dio terreno che tutto vede e tutto sente, ma solo se conviene e solo se è sotto al vostro stesso livello di decenza, che è un po' quello dei politici secondo Woody Allen in "Io e Annie". Insistete nel ritenervi migliori, nel considerarvi padroni del sapere assoluto, infallibile, divino. Continuate a credere di saper comunicare col prossimo, di poter rendere tutto più splendente con "un sorriso a tutti denti/freddo come il sangue dei serpenti" quando poi in quel cervello bacato che avete nemmeno vi arriva l'idea che possiate, potenzialmente e lo sottolineo, potenzialmente, essere delle emerite teste di cazzo.

Scegliete il vostro dio, la vostra religione. Potete decidere per quello invisibile descritto da George Cariln (RIP), decidete che sia lui a guidarvi, fatevi paladini della famiglia eterosessuale, del "niente aborto, ha già le unghie, è una vita, ha un'anima!", gridate i vostri slogan da stadio sotto la finestra di un Papa morente e prendete calci le ambulanze con dentro "un'anima!", picchiate i vostri figli nelle sperdute campagne del Fraccazzese in nome di Nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure decidete per il vostro personale dio terreno: che sia muscoloso e poco importa se la cosa più vicina al congiuntivo che abbia mai avuto è stata un'infezione agli occhi, è il tronista di uominiedonne (la linea tratteggiata rossa sotto la parola "tronista" evidenzia che persino il mio Mac schifa quel genere di persone); che giochi in serie A e ti porti in giro sulla Porsche ultimo modello intrippato di merce come il protagonista di un gangster-movie messicano di serie B, e 'sti cazzi se la cifra del suo quoziente intellettivo è inferiore a quella scritta dietro la sua maglia: è un portiere bravissimo; oppure vai ed abbraccia il politico, che sia la trasposizione reale di Cetto Laqualunque, che sia un ex presidente del consiglio di sinistra che tutto diceva e continua a dire, tranne qualcosa che di sinistra sia e che ora si trova a dover giustificare come mai molti suoi amichetti freak-chic siano improvvisamente pieni di soldi, che sia il dio degli dei, colui che ancora imperversa ovunque nonostante tutte quelle cose che di lui si dicono ma che non è vero, alt, meno male che c'è. Acchittatevi, fatevi dare 50€ e andate a "manifestare la vostra solidarietà" a quella sottospecie di essere umano che non merita nemmeno più la nostra attenzione, se ancora non affermasse che i giudici sono un cancro alla vigilia della giornata dedicata alle vittime del terrorismo, concentrata proprio sui giuristi morti per mano delle Br e non solo, e non facesse trascinare via e prendere a calci un povero vecchietto di 70 anni che chiedeva solo che fine aveva fatto la sua pensione.

Scegliete il cazzo che vi pare.
Pensate solo al tempo che state sprecando a correre dietro a cose che non vi porteranno a nulla che non sia la chiusura di un capitolo. Pensate "out of the box", non a compartimenti stagni. Allargate le vedute, unite i pezzi, cercateli bene perché sono lì, a portata di mano.
E sfuggono via, "nessuna certezza mai, resti chiusa fra le dita..".
Provate a comparare la vostra vostra vita, la vostra realtà, il vostro quotidiano, con le scelte che non avete fatto, le cose a cui avete rinunciato, i no che sarebbero dovuti essere si.

Are you ok?



[visto che qualcuno di voi mi ha detto che ha provato a commentare ma -beeeeeep!- no success, ho tolto l'obbligo di identificazione/registrazione. quindi se vorrete, sarà un piacere.]

lunedì 9 maggio 2011

Se Solo (con prefazione di me stesso a proposito della mostra che sono andato a vedere oggi, ed un altro paio di frociate all'Anziani)



SE SOLO

Prefazione

di

Me Stesso

"La mostra che sono andato a vedere oggi, ed un altro paio di frociate all'Anziani"


Insomma, oggi sono riuscito ad andare a vedere la mostra del World Press Photo 2011 al Museo di Roma in Trastevere, con l'esposizione di tutte le foto vincitrici del concorso che ho scoperto oggi essere istituito ben 54 anni  anni fa, come ho scoperto solo oggi che World Press Photo non è il nome di un'agenzia tipo, che so, Reuters, ma proprio il nome del concorso, al quale partecipano fotografi professionisti di tutto il mondo inviando foto sui maggiori eventi di attualità nel mondo (soprattutto che non siano stati sui giornali per mesi). Belle. Belle e terribili.

Belle:
- foto di feste contadine Irlandesi dove tutti si vestono bene (e per loro bene è questo);
- uomini e donne indiani che guardano emozionati un film in un cinema itinerante, seduti a terra;
- un Toro che si prende la sua meritata rivincita, forse in punto di morte, sul torero (se non capite cos'è quella cosa che spunta dalla bocca del torero, leggete la descrizione). La bestia è, purtroppo, ancora viva (ovviamente parlo del torero);
- l'"atterraggio" di un tuffatore cinese durante un allenamento.

Belle e terribili:
- sono scontato se come prima ci metto quella vincitrice? si, per questo ci metto la mia preferita in assoluto, anzi le mie, perché sono più foto di due diversi autori. Le uniche due volte in cui un forte brivido ha anticipato "un paio" di lacrime (prima frociata all'Anziani): una e due. Se non vi siete addormentati fino a qui, vi consiglio di leggere la descrizione generale per entrambe le storie, e la didascalia di ogni singola foto, anche a costo che poi non continuiate a leggere qui;
- la foto vincitrice. Orrendamente affascinante. Orrendo per la causa, di quella mutilazione. Affascinante perché, a parer mio, è la Monna Lisa moderna. Mi sembra sorrida;
- un uomo che si uccide lanciandosi nel vuoto a Budapest, dopo essersi dato fuoco;
- gli ultimi struggenti momenti di un operaio cinese addetto ad una pompa di petrolio, che non ce la fa a salvarsi, cosa che riesce al suo collega;

Menzione simpatia, per fortuna, a questo simpatico uccello.

Seconda frociata all'Anziani: l'acquisto a scatola chiusa di "Un Bacio Romantico", film di pochi anni fa di cui ho sentito parlare bene e che spero diventi il mio nuovo "Se Mi Lasci Ti Cancello". Cosa che non credo, come invece son sicuro che il film sia sicuramente meno commerciale del trailer.
Terza frociata all'Anziani: l'acquisto di numero due cartoline con foto tratte da uno degli Ispettore Callaghan, retro-annessa di citazione del film ("I know what you're thinking. "Did he fire six shots or only five?" Well, to tell you the truth, in all this excitement I kind of lost track myself. But being as this is a .44 Magnum, the most powerful handgun in the world, and would blow your head clean off, you've got to ask yourself one question: Do I feel lucky? Well, do ya, punk?"), e foto tratta da "Toro Scatenato" con De Niro sanguinante in piedi davanti al suo avversario a terra. PerchP frociata all'Anziani? Perché le ho comprate in un negozio di stampe fighetto accanto a largo Argentina, bramoso di acquistare una stampa di Vetriano o Botero, non quelle cartoline da maschiaccio.

Me Stesso

Se Solo

Capitolo 1 ed unico.
Sennò famo notte.
Ah.
E' notte.

Oggi sono stato in un posto che ti piacerebbe tanto, un negozio di stampe carino al centro. Ero lì e pensavo che avrei potuto comprare un paio di stampe (cazzo quanto costano!), magari da mettere in salotto una, e l'altra in camera da letto. Avevo pensato, una di Botero all'ingresso, e quella di Vetriano con i il cameriere che serve un'elegante coppia su un lussuoso tavolo con vicino un violinista, il tutto sulla riva di un mare quasi in tempesta, ecco quella la potremmo mettere sulla testa del letto. Secondo me ti piacerebbero.

Se solo.

Poi sono andato alla Feltrinelli, ed oltre ad un dvd che ho preso, ho pensato a te quando ho visto quel vinile di un trio jazz, ed uno era Peacock, che ti vorrei far ascoltare, magari insieme a me, mentre andiamo al concerto degli Arctic a Bologna di cui stavo per prendere il biglietto.
Ho fatto un paio di foto a cui però mancava il vero soggetto, io ci vedo solo uno sfondo senza il protagonista. Belle e vuote. Ci dovresti essere tu.

Se solo.

Mentre andavo in centro, camminando come tu dovresti sapere, vedevo quelle coppie che si scambiavano baci non molto discreti e promesse fin troppo segrete, e pensavo che il vero amore non esiste, almeno per me. Quando trovi una persona, o è troppo presto o troppo tardi, hai troppi pensieri, e a volte troppi pochi. Lei può, tu no.
Ma ho anche pensato che io ho te, e queste cose non dovrei nemmeno pensarle.

Se solo.

Ti avrei voluto accanto, nel momento in cui mi è venuto in mente di andare a cena al 4 e 20. Te l'avrei potuto chiedere, e saremmo stati poi ore a bere birre tutte diverse e particolari, uno a scambiare continuamente il bicchiere con l'altro per assaggiare, baciarsi ancora umidi per assaporare, essere troppo ubriachi per alzarci ed andare che "domani mi devo svegliare presto". Avrei mandato affanculo sveglie e contro sveglie pur di rimanere ancora lì, sudato nel cuore, con occhi stanchi ma solo per te.
E poi saremmo potuti tornare a casa e non riuscire a staccarci, con i vetri della macchina, così come le nostre menti, ormonalmente appannati.

Se solo.

Ti vorrei qui accanto mentre scrivo il blog, e te lo faccio leggere appena pubblicato: odi le censure preventiva quanto me, e questo è bellissimo. Mi sarei ricordato di quando avevo brevemente scritto, ubriaco, di quella ragazza e tu mi avevi chiamato solo per chiedermi tranquillamente se provavo qualcosa per lei. Mi avresti creduto, e lo avresti fatto perché sia che mai ti mentirei, così come tu non mentiresti mai.

Tutto questo lo potrei fare, dire, toccare, sospirare, gustare, abbracciare, leccare, stringere, urlare..
..se solo tu esistessi.

E non perché tu non esista, anzi. Magari oggi eri quella con la Nikon al collo come me con cui mi sono scambiato mille volte lo sguardo mentre fotografavo quel triste palloncino viola tra l'erba, tutto solo tra le rovine. Ma tuoni, fulmini ed erezioni non sono scesi su di me, quindi non credo.
Comunque, puoi anche esistere, ma non ora. Non per la mia testa, non per il mio cuore, non per il mio tempo.
Sono io, ed in questo momento sono più mio che mai: no trespassing, perché do il via ma poi mi blocco, cerco di mettere le cose in chiaro e se il mio essere io in questo momento sembra andare contro le mie azioni precedenti, me ne spiaccio ma ora come ora non posso farci nulla.

Io sono sempre qui, lucido o meno. Basta che lo sappiate, e nessuno si farà male.

domenica 8 maggio 2011

Ho Cambiato Il Titolo Ma Non Me Ne Viene In Mente Uno Che Non Sia Questa Cosa Lunga E Fastidiosa



Schifo, ribrezzo, distacco, angoscia, incredulità, gastrite, acido, mal sopportazione, apatia, rifiuto..

..se penso alla massa di imbecilli che ieri girava per la mia, ripeto, MIA città a festeggiare uno scudetto che serve più a far prender voti a lui.. e non è un fatto sportivo, perché voi avete vinto e noi no.. è proprio una questione di non sopportazione per tutti quei clacson, bandiere, famiglie che mi hanno rotto i coglioni in mezzo al traffico..

..se penso ad un paese fermo, pieno di piccoli focolai ma senza un vero incendio, pieno di brava gente ma sempre in minoranza, circondati da esseri piccoli ed insignificanti che però stanno lì, a recriminare, ad insultare, a decidere chiusi in stanze senza di noi, che ballano su palchi politici, che ogni dibattito è una festa delle medie ("tu non vieni"), che la libertà è partecipazione ma noi l'invito non ce l'abbiamo..

(ieri tra il traffico c'era due signori in macchina, una coppia sui sessanta, e lui guardava fisso fuori nel delirio rossonero e lei parlava ma lui non ascoltava, annuiva con la testa, e fissava un punto con gli occhi di uno a cui sembrava avessero tolto tutto, sembrava dire "qui prima non era così, prima almeno stavamo meno peggio", e sembrava triste, e forse aveva gli occhi lucidi e forse dopo a casa avrebbe pianto, ma forse era solo distratto ed è stato tutto un mio lunghissimo flash)

..e sto qui senza davvero capire perché, rimango fermo ad aspettare come al mio solito, che poi magari riparto e poi mi ritrovo qui, che forse poi qualcosa cambia ma alla fine non cambia un cazzo, che mi ripeto di continuo le mille cose che vorrei fare e che rimangono sistematicamente solo cose da fare mai fatte, che io davvero non ce la faccio più a fare finta, davvero se chiedete "come va?" risponderò sempre "tutto bene!" mentre in realtà bene non va un cazzo, sono sempre qui seduto sui miei pensieri che io ancora mi chiedo come cazzo mi vengono in mente ma soprattutto come cazzo faccio a farli rimanere lì ad occupare spazio perché alla fine questo fanno, occupano spazio e non servono a niente.. che davvero sto qui a lamentarmi quando c'è chi sta peggio di me ma alla fine chi sta peggio lo sa e si rimbocca le maniche e invece io sempre qui a non capire che fare, se farlo e come.. che vorrei scappare con te che un  volto non ce l'hai, che so che da qualche parte si ma dove, che so che potremmo essere felici ma io e te chi?
..che alla fine 'sta cosa va avanti e vai d'inerzia, mett'infolle e vediamo se da qualche parte s'arriva davvero, che mi sa che pure 'sto giro mi tocca aspettare fino a quando davvero non ce la farà più, che mi fa troppa fatica fare la persona seria davanti invece di crogiolarmi al fatto che la gente ti dice che scrivi bene, che sei simpatico e che allo stesso tempo non si capacita come mai proprio tu possa stare un po' giù ogni tanto, che non sanno che tu giù ci stai sempre ma ormai per la maschera che hai preso anni fa perché era in saldo e facile da indossare ti tocca per forza stare su, che sennò poi che palle..

..e che alla fine sono solo spaventato, confuso, indeciso, irremovibile e totalmente indeciso.. e se va bene meglio sennò 'sti cazzi..

..ma cambierà, lo so che cambierà, ho solo bisogno di tempo, o forse solo di arrivare alla saturazione totale e di girarmi di spalle, che tanto in quello son bravo come pochi..

..arrivederli tutti..

venerdì 6 maggio 2011

Sciò.. Però..



Previously, on TP:
lavoro, crisi, sindacati, assemblee, scioperi, minacce velate, risate in faccia, urla, pianti, sguardi, occhiatacce, maledizione, solidarietà, elemosina morale, finti esami di coscienza, strette di mano, strizzate di palle, squilli, messaggi, mail, bacheche, risorse, umani..
E questa è solo la puntata pilota!!


[Sia chiaro fin d'ora: so che tra chi ha scioperato ci sono miei amici (non colleghi, quello lo sono tutti). Le mie invettive, le mie madonne calate giù come se avessi un poker dopo aver fatto all in, le mie incazzature calate come le mutande di una puttana, non sono personali. Vi voglio bene bene, dal primo al terzultimo. Gli ultimi due mi stanno effettivamente sui coglioni. Quindi anima in pace e cuore in guerra.]


Allora, oggi c'è stato quello che qualcuno ama chiamare "sciopero collettivo", ma che io preferisco chiamare "oggi abbiamo una scusa a quanto pare semi giustificata per non andare a lavoro". Sciopero organizzato così, perché licenziano.
"E non ti sembra un'ottima motivazione, sfigato di merda?".
"Si, genio dei rapporti interpersonali".
Il problema di fondo è che quest'azienda sta licenziando per i suoi errori: totale mancanza di una corretta comunicazione, che quando è fatta è in ritardo, mal posta e frettolosa; poca oculatezza nelle assunzioni, almeno all'inizio; errato posizionamento di figure alquanto oscure in postazioni di "comando"; troppo seria in momenti di relax, ed inopportunamente ilare quando non è proprio il caso; troppo poco fiscale al momento di presentare il conto -questa è sottile, o forse no, ma mi piace- e fin troppo barzotta nel momento in cui sei piegato a raccoglierle il fazzoletto.
Ma anche, e forse soprattutto, perché tra chi oggi era a scioperare, c'è gente un po' strana: c'è chi si vede solo agli scioperi ed alle assemblee, un po' come quando S. compare all'Aquila dopo che è venuta giù, mentre in ufficio non si vede mai, un po' come B. si ricorda della Sagra del formaggio minorenne della Val Lallèro e lo usa come legittimo impedimento; assoluta mancanza di serietà di alcuni, in termini di "mi metto in malattia perché ho fatto uno starnuto e sbattendo la testa per il rinculo sono caduto all'indietro nella vasca piena di ghiaccio che avevo preparato per mantenere fresco il dito che mi ero tagliato tentando di recidere con le forbici la corda a cappio nella quale ero caduto inciampando nel corpo di mio padre che al mercato comprò"; RSU che ci sono e non ci sono, un po' come quando fa caldissimo e vedi i riflessi liquidi sulla strada: un miraggio; totale indifferenza per i problemi quotidiani delle persone che lavorano lì dentro, problemi veri; non si è mai organizzata una vera assemblea anche per i non iscritti, un incontro in cui confrontarsi civilmente, e non solo nei posti che l'azienda ti mette a disposizione quando ti va, stipati come bestie a sentire le vostre sempre uguali prese di posizione, i vostri sberfleffi, i vostri "non sappiamo cosa fare è una fase interlocutoria".. per favore, ce la siamo già bevuta più e più e più volte.. se non sapete cosa fare del tutto, ditelo.. organizziamoci, ma ditelo.. non consigliateci di organizzarci come singoli, "se qualcuno sente i suoi avvocati lo faccia":

primo - non sono il Signor Burns, che apre la doppia parete con dietro la schiera di avvocati pronti a stritolare tutto e tutti;
secondo - e qui mi ripeto: facciamo qualcosa insieme che non sia lo sciopero ad orologeria, non consigliateci suggeriteci di organizzarci da soli;
terzo - ma cristo di un iddio, ma vi ci vuole un PR per capire che così dicendo, di fronte di 200 persone che vengono alle assemblee ogni volta, potrebbe (e dico potrebbe) passare il messaggio "attenzione attenzione: non sappiamo cosa fare, alternative non ce ne sono, luglio le palle sullo scoglio non ce le sbatto più, ognun per sé e dio per tutti?"

Detto ciò, con il sit in di oggi si voleva dare risalto alla nostra situazione nel giorno in cui: il Vostro amato presidente del consiglio ha dato lavoro a 9 persone di dubbia moralità per ripagarli della fiducia di Dicembre; tutti gli occhi sono puntati sulla "morte" di Bin Laden, che leggo ora sembrava volesse anche festeggiare i dieci anni dall'11/9 con il dirottamento di treni, probabilmente imbottiti di torte di compleanno; siamo in guerra per l'ennesima volta, ma con l'aggravante di esserci fatti prendere per il culo dal mondo a causa del (maddai!) Vostro adorato presidente del consiglio, a cui tanto "era" caro quell'(inf)ermo folle (baciamo le mani); più o meno tutto il paese è in mano ad un governo ammazza sociale/famiglia/scuola/etuttelecosechegiàsapete.

La cosa che mi preoccupa non è tanto che nessuno ci caghi, ma che se davvero non si fa qualcosa voi ci mandate a fondo.

Bisogna che gli "immezzisti" come me si diano da fare.

Idee?

giovedì 5 maggio 2011

Generazione Y (sono vecchio dentro)



Ma io ti capisco eh.. Hai 14 anni, il mondo ti fa schifo, i tuoi genitori non ti capiscono ed anzi, ti vessano con le loro parole, i loro ordini ed i loro no.. Ti capisco, gli ormoni cominciano a farsi sentire: a te maschietto spuntano due peli, e a te femminuccia comincia a piacere il fatto che il vicino di casa s'infila le mani nelle mutande spiandoti dalla finestra.. Capisco che ti vuoi fare il tatuaggetto in numeri romani che simboleggia la data della tua prima chiattella, ma ben nascosto che sennò mamma e papà.. Comprendo che uscire la sera e farsi girare le prospettive con due birrette light è una figata, come accollare i soldi per prendersi cartine e tutto il necessaire, sia una cosa "figa".. Come capisco che se di questi tempi fai sega (non c'è niente di male) invece di andare all'Extraball preferisci venire a Parco Leonardo..
Il problema, però, è che hai 14 anni.. Non capisco il fatto che a breve prenderai un patentino, e poi la patente, e probabilmente sarai quel coglione con i capelli a cagata che si schianterà intrippato perso contro una fermata di uno scuolabus, o quello che deciderà di provare l'ebbrezza di portar via la borsa ad una vecchietta per strada "per vedere l'effetto che fa".. Magari andrai a qualche manifestazione, ti piacerà tirare di soppiatto una bottiglietta contro una celerino, e da lì la tua base diventerà Casa Pound o la CGIL.. Mi preoccupa il fatto che per fare il figo con gli amici andrai a forzare la volontà di una dell'età tua, e che tu pischelletta vedrai in due anni più cazzi di un cesso di un autogrill il ponte di Pasqua..
Che qui si è già vecchi, miei cari ragazzi: noi giocavamo a pallone sotto casa, ci ammazzavamo con i Pod (ve li ricordate quei dischetti di plastica?), provavamo per la prima volta l'ebbrezza di un giro in motorino di soppiatto e quello di finire Metal Gear.. Le ginocchia sbucciate sul campetto dietro casa, i primo porno di sottecchi, il primo bacio..
Non dico che le nostre cose le abbiamo fatte bene e con purezza, anzi.. Ma almeno erano più a cuor leggero..
Se tu, lurida sottospecie di essere umano con più tatuaggi di Anthony Kiedis, pensi che sia figo andare a far casino bestemmiando come Lugaresi di Cesenatico e "facendo complimenti" alle ragazze che incroci, allora mi preoccupo.. Ma mi preoccupo del fatto che a casa i tuoi genitori assomigliano a Rosa ed Olindo Romano, che a casa tua prima di cena si preghi tutti insieme al ritmo di "Faccetta Nera", che l'unico momento che passate insieme è quando devi andare a presentarti dal giudice, piangendo e singhiozzando "Le giuro vostro onore, pensavo che si spostasse dalle strisce, poi non riuscivo ad essere concentrato mentre la mia ragazza mi spompinava contro la mia volontà, io quella macchinetta con la carrozzeria a forma di mini Porsche ma con la potenza di un trattore la so guidare, all'obelisco una volta sono arrivato terzo, in più non sapevo che quella cosa bianca che ho tirato su dal naso mi potesse far diventare più testa di cazzo di quello che sono.. La prego vostro onore, vado in chiesa tutte le domeniche!!"..
Ah, la Chiesa..
Un mucchio di fomentati vestiti Armani che vanno in giro a chiedere fede e soldi ad un altro mucchio di imbecilli..
Ecco, prete dovresti farti, piccolo pubertoso con più coca in corpo di Keith Richards..
Lì fanno come cazzo gli pare: prendi i tuoi voti rubati come le politiche del 2006, mettiti il vestitino e vai in giro ad incularti i ragazzini e a non pagare l'ICI..

Spero che il giorno di massima concentrazione di teste di cazzo minorenni, non so, a Parco Leonardo o al concerto di Miley Cirus, una pioggia di meteoriti acide venga giù e vi porti tutti via da 'sto cazzo di pianeta, voi ed i vostri falsi miti..

Ah, tra parentesi, oggi c'è lo sciopero: salutateme la Polverini.

mercoledì 4 maggio 2011

Scarafaggi, Paragoni Forzati Ed Una Precisazione



Tanto tempo fa c'era un gruppo musicale molto in voga fra i giovani, si chiamavano "The Beatles".
Ora, non so se avete mai sentito qualche loro canzone, ma quello su cui vorrei soffermarmi ora sono gli ultimi anni della loro carriera insieme.
Non sono un Beatlesologo, ma sembra che ci fosse qualche attrito tra i due leaders, McCartney (i sindacati) e Lennon (TP). Dopo tanti anni di sintonia, iniziò un periodo di sopportazione: sicuramente l'aurea che aveva Lennon oscurava la pur utile luce che Paul emanava. Quello che Lennon faceva veniva continuamente mal visto dall'altro, dall'essere elevato ad icona di pacifismo (i contratti a tempo indeterminato), alla relazione con Yoko Ono (l'Albania), passando per alcuni momenti da solista non proprio eccellenti (la solidarietà).
E' pur vero che Paul, in tutto ciò, di queste cose ne godeva, e non poco: avere un'icona portava comunque fama, i momenti da solista facevano tornare i fan al gruppo, Yoko Ono.. vabbè, era Yoko Ono: straniera e con la voglia di portar via John dai Beatles.
E poi (citando "The Office") Lennon era uno che prima ti diceva che "la vita succede mentre sei impegnato in altre cose", ma diceva anche "sono il tricheco, sono l'uomo delle uova". Insomma, oculato ma instabile rispetto al più serio Paul.
E quindi si sono sopportati per anni, traendo comunque vantaggi dalle reciproche situazioni. Il problema è che i fan cominciavano ad essere infastiditi da queste circostanze, avevano convissuto per anni con i problemi di personalità dei due Scarafaggi, ma stavano arrivando ad un punto in ci dovevano scegliere: stare con John, bello, impegnato ma comunque problematico, oppure andare dalla parte di Paul, più riservato ma sempre più aggressivo nei confronti di quello che prima era il suo unico punto fermo?

Ci siamo, è il momento di decidere, e qui arriva la mia precisazione: ho saputo (con enorme, enorme piacere) che questo ammasso di vomito verbale è seguito da qualcuno che crede di aver capito da che parte sto. Sono onorato, ma io non sto da nessuna parte. L'ambiente sindacale mi da la nausea, così come tutto quello che ci gira intorno. Allo stesso tempo, però, non posso negare le colpe dell'azienda: una su tutte la comunicazione. Basterebbe poco, e cioè scrivere una nuova "Imagine", fare in modo che i fan capiscano che John c'è e che segue quello che succede. All'epoca, i fan non sapevano quello che potevano dirsi i due chiusi in una stanza, magari a strillare, deridersi ed insultarsi. Vedevano i piatti già pronti, e che fosse merda o cioccolato quella si mangiavano.
Qui di piatti ne abbiamo mangiati tanti, dalla cioccolata più buona alla merda meno solida.
Basterebbe poco, pochissimo: parlare.

Anche perché, non dimentichiamoci che Paul ancora canta e suona in giro, mentre John è morto in un bagno di sangue.

Spumeggiante (io ci metto la faccia)



"La mia ospitalità mi obbliga ad offrirvi una birra, ma sono talmente arrabbiato che sarà tutta schiuma".
Questo diceva Ned Flanders ai Movimentaristi che andavano a prendere Homer nella sua sala hobby per portarlo di nuovo nel campo della setta.
Posso dire lo stesso a voi: sono obbligato per carattere a starvi a sentire, ma non prendete che vi ascolti.

Volete picchettare?
Perfetto, ma sarà la seconda volta in vita mia che chiamerò i CC.
O la prima in cui dovrò farmi avanti a cazzotti.

Volete bloccare i binari del treno?
Ci sto, ma poi se vi vengo a pisciare in testa dal ponticello, zitti e testa alta con bocca aperta.

Dobbiamo prendere coscienza tutti quanti?
WOW! Ma mi viene da ripensare a tutti i mesi di silenzio che ci sono stati prima di rivedervi imbracciare i vostri foglietti, le vostre tracolle e le vostre urla.

"Qui c'è gente che lavoreno", si suol dire.
E allora lasciateci lavorare, pensate alle vostre vertenze, ai vostri rancori, alle vostre registrazioni di controllo, ai vostri picchetti, alle vostre amanti, ai vostri mettersi in mezzo, ai vostri sguardi distolti.
Non venite a dire a me come vivere, non venite a convincermi che "adesso è troppo, bisogna fare qualcosa". E' troppo da troppo tempo, e ce la siamo cavata benissimo tra di noi.
Esaudite i vostri bisogni di infermierine/psicologhe di questo gran cazzo nel vostro intimissimo privato, senza andare in giro a spruzzare merda dalla bocca.
Metteteci la vostra faccia da cazzo al posto di quelle maschere bianche, con i cartelli da riconoscimento all'americana.
Cercate di non mischiare il personale con il professionale, a meno che non facciate le puttane nel tempo libero.
Me ne fotte cazzi se adesso chiamate stampa e giornali per fare da cassa di risonanza, che poi fate raccontare le cazzate. Io l'anno scorso non ho accettato nulla, ne solidarietà, ne carità, ne elemosina. Abbiate il coraggio di stare zitti, almeno su alcuni argomenti.
Parlate con la gente, organizzate assemblee FUORI da quel posto, acchittate meeting, fate sentire la presenza.
Non mi venite a rompere i coglioni mentre mi fumo una sigaretta, non mi lanciate sguardi strani, non fate finta di essere "amici". Quelli me li so scegliere, e su alcuni di voi ho completamente sbagliato.
Ma si sa, sbagliando s'impara, ed ho imparato a farmi i cazzi miei: campo cent'anni? Non credo, ma evito di farmi rodere il fegato ancora di più. Venite a cercarci per parlare, non parlateci quando le circostanze ve lo permettono.

E, tu.. Si, tu guardia del corpo.
Puppa.

martedì 3 maggio 2011

Osama E' Morto, Evviva Obama



"Quando ti sbatto mi viene duro!", stavo dicendo allo spigolo del tavolino Ikea in salotto, parlando del mio ginocchio.
Questi son giorni che più la gente ed il mondo pensa di farmi male, più io mi eccito: tu mi guardi storto pensando che me ne fotta qualcosa, ma nel frattempo sto pensando a come fottermene quando forse ti degnerai di parlarmi. C'è bisogno di facce e parole, di confronti dopo gli affronti, di sporcizia dopo uno scontro. Non ci è concessa nessuna perdita di tempo. Perché il tempo stringe, e qui c'è chi si allarga un po' troppo.
Mentre un dipendente dello stato (Americano) viene assicurato alla giustizia divina, un dipendente dello stato (Italiano) non si riesce a darlo in pasto a quella terrena.
Sia chiaro: non ci credo che Osama sia morto. Era solo per costruire la battuta.
Nel momento in cui crederò che Bin Laden sia stato ucciso ieri, Bossi andrà a prendere gli immigrati a Lampedusa in limo e li porterà di persona in alloggi gratis a vita, permesso di soggiorno incluso.
Puppatemi la fava.
Non dico che 'sto cazzo di Osama sia ancora vivo, anzi: secondo me è morto d'infarto quando ha saputo delle torri gemelle, rosicando di non averci pensato prima.
In un suo vecchio spettacolo, Luttazzi (probabilmente scippando la battuta a qualche morto), parlando della guerra in Iraq e di quanto Bush come tutti i presidenti americani siano per la maggior parte burattini in mano dei vari FBI, CIA e Disney, immaginava che al momento dell'insediamento il brillo figliuolo di Bush Sr. venisse tradotto da un gruppo di agenti segreti americani che, una volta chiuso George-misonoquasistrozzatoconunanocciolinahodisertatoilVietnamenonsopronunciareinomideipaesiacuidichiaroguerra-W-mipiscioaletto-Bush, gli mostrano il video dell'uccisione di Kennedy nel '63 a Dallas (luogo di culto dei cocainomani) da un angolazione mai vista.
E non è per difendere Obama fino allo stremo: le sue belle cazzate le ha fatte, ma so che in cuor suo è quello che ci soffre di più. La butto sempre sul sentimentale, lo so. Avrei dovuto scrivere: -Credo che Obama ci sia dentro fino al collo, anzi spero che se ne vada affanculo lui e la sua aurea di immensa bellezza, charme e carisma, ed un coraggio che gli scorre nel sangue come il ballo ed il basket, affluendo tutto nel suo cazzo lunghissimo.-
Vedte?
Non ce la faccio, è più forte di me.
Sarà per la maglietta che ho con il suo bel faccione Obey-zzato, sarà per il kit di magneti per vestirlo (grazie Chica, miss you), sarà per il "Mi Piace" su FB, sarà perché ha preso per il culo Donald Trump un paio di giorni fa davanti a centinaia di giornalisti e sarà perché si spacca le sopracciglia giocando a basket.
Io lo amo.
Quindi si muoverà pure con fili maneggiati da altri, ma almeno un minimo di carattere e iniziativa l'ha sempre avuta, rompendo decine di tabù e andando contro parecchia gente.
Ma che ci vuoi fare. E' negro, ha una marcia in più.

E' tardi, sono stanco ma un paio di cose struggenti non possono mancare (anche se sto fiume di pensieri non depressi e poco personale comincia a piacermi. Almeno finché o-chi-per-lui deciderà di metterci lo zampino).
Le cose struggenti stanno qui: la mia futura moglie sta (incredibilmente, rapidamente, senzadolormente) svanendo dalla mia mente. Un bagliore di lucidità professionale mi pervade. Sto conoscendo bellissime persone. Me ne fotto di parecchie cose che prima mi avrebbero zavorrato.
Non sto bene, attenzione: ma mi sto godendo il momento. Così la prossima spallata l'affronterò con mezzo sorriso, 'sto giro.

Niente cose struggenti.
Fantastico.
Mi voglio bene.

PS: credo sia la prima volta che lo faccio esplicitamente. Questo post è dedicato a due persone che mi hanno fatto i complimenti (ed una ha addirittura commentato!) per questo ammasso di parole confuse che mi piace chiamare blog, o almeno per qualche post, e da quali non so perché non me l'aspettavo. Spero gradirete questo cambio di rotta, perché c'è sempre da farci una risata sopra.
To Ledds&Otty, siete due delle tante belle persone di cui parlavo prima (o almeno è la mia impressione, magari vi piace scippare vecchiette sul monopattino, e non si fa).

Mi piace fare la ruota come i pavoni, quando si parla del mio blog.
Lo ammetto, ma già lo sapevate.

lunedì 2 maggio 2011

Felicità A Orologeria, Scale Ed Un Non-Noi



Siete mai stati felici per tre giorni, per un qualcosa che è stato solo nella vostra testa?
Intendo per un'idea, un desiderio, un qualcosa di mai successo, per una persona che avete a malapena incrociato? E a quella cosa appoggiarcisi, dondolarci sopra con la mente, sapendo che tanto basterà un alito di vento a buttar giù tutto?
Dai, come quando hai quindici anni e t'innamori di una più grande di te, ma con la finta maturità di un ventiseienne..
Provo a spiegarmi meglio, poi partirà un elenco di struggenti e dolcissimi momenti che mi sono immaginato con questa persona: tu incontri una persona che ti colpisce molto. Non è una questione ormonale, non subito e comunque non come succede di solito: immaginare di scoparsi una nella cella frigorifera della cucina del Plaza a NYC dopo un party esclusivo in cui lei ti ha fatto tutto il tempo l'occhiolino pulendosi col tovagliolo dopo un boccone come Sasha Grey si pulisce dopo un bukkake.
Insomma, è diverso: la incontri una volta, guarda caso lavora nel posto dove butti almeno 6 ore in due sere ogni settimana. In quella che sarà la sua ultima sera lì (ma tu non lo sai), spinto dall'incredibile potere che l'alcool ha di spianarti la strada ad indicibili figure di merda, ti presenti. E sei fuori-di-testa.
Dopo una serie di volte in cui non la cedi e perdi le speranze, te la ritrovi lì, semplice come un due+due, illuminata come Fukushima di notte. E, dopo un'ora buona in cui tutti i tuoi amici ti insultano perché sei troppo poco uomo da alzarti e dire quattro parole in croce a quell'angelo, spinto dall'incredibile idiozia sinaptica che solo un mix leggero di hashish e circa sei shottini può darti, la raggiungi mentre va via, con una leggera corsa molto poco maschia, ma col cuore di un leone. E tutto quello che ti esce è:

"Ricapiti o non ricapiti?"

E la tua voce arriva al tuo cervello come quando i tuoi vicini hanno esultato al rigore di Grosso nella finale del 2006 vedendola sulla Rai mentre tu con i tuoi amici la vedevate su Sky.

Dopo.

E la vedi andar via sul suo motorino, un fanale rosso nella notte.

E passi due giorni a volare lontano, a spese fatte insieme per una cena tra amici, a posacenere che si riempiono e pacchetti che si svuotano.. t'immagini un giro al centro per prendere un gelato, una fuga di qualche ora al mare, lontano da tutto e da tutti.. tornare stanco a casa e sapere di trovarla lì, pronta a capirti e coccolarti.. prepararle un bagno quando è lei ad essere stanca.. pensi a come sarebbe bello vederla sorridere per te, per qualcosa che hai appena fatto per lei o anche solo per te stesso.. vederla felice perché sei felice..
..ma poi finisce tutto, capisci che quella è una cosa impossibile, irraggiungibile.. ti fermi e respiri, ma sai che è stato bello, almeno per un po', anche se per finta..

..lo so è stupido, ma che ci posso fare? io sono un disperato, perché ti voglio amare..

..e sempre qui sono, ad ascoltare e scrivere e pensare e non decidere..
..e forse (forse) mi sto stufando di stare così.. già che non ho scritto solo cose strazianti e fintamente colte va bene, no? vedete, sto anche interagendo con voi..

..domani è un altro giorno, fatto di parole, gesti e conseguenze..

..so solo che se mai (mai.) leggerai questo post, ti ci farai una bella risata sopra pensando a quel cretino impacciato che ti ha giurato fedeltà eterna per tre giorni, che ti ha voluto bene, che ti ha sempre immaginato vestita, e che la cosa più sporca che ha immaginato di fare con te è stata quella di pulire il culetto del nostro secondogenito.. è stato un piacere, un bacio..